Il Tribunale di Cassino ha condannato a due anni e due mesi di reclusione un uomo di 37 anni di Formia per lesioni e maltrattamenti. La vittima, la moglie di 35 anni, tuttora ospite di una struttura protetta, ha raccontato come alle violenze, fisiche e psicologiche, si sia aggiunto il rifiuto dell’ex marito a farla vaccinare durante l’emergenza pandemica. Il servizio di Saverio Forte
La vittima, ora 35enne, il 7 novembre 2021 decise di raccontare ai Carabinieri della Compagnia di Formia tutte le angherie di cui era stata vittima nei tre anni precedenti al termine dell’ultimo, l’ennesimo, episodio di violenza subita. Oltre alle violenze, fisiche e psicologiche, patite davanti ad un bambino di appena un anno, raccontò che le fu precluso di vaccinarsi contro il Covid 19. Questa storia di maltrattamenti e soprusi ha tenuto banco nel corso di un drammatico processo terminato martedì davanti al Tribunale collegiale di Cassino presieduto dal giudice Tania Tavolieri . Ha condannato l’ex marito, ora 37enne, della donna a due anni di reclusione con le accuse di maltrattamenti e lesioni. Secondo la ricostruzione investigativa operata dalla Procura di Cassino, questi atti violenti sarebbero iniziati nel 2018 prima che nascesse l’unico figlio della coppia per protrarsi sino al novembre 2011 quando la donna, prima di essere trasferita in un luogo protetto, finì all’ospedale Dono Svizzero. Se nella sua requisitoria il sostituto procuratore Andrea Corvino aveva chiesto 3 anni e quattro di reclusione per l’uomo, il suo legale difensore, l’avvocato Francesco Candido, ha parlato di normali dinamiche interne alla coppia. La donna, costituitasi parte civile attraverso l’avvocato Pasquale Di Gabriele, ha dimostrato che questi maltrattamenti e queste lesioni erano state effettivamente cagionate dal marito.
Soddisfatto l’avvocato Di Gabriele, il quale dichiara, a margine della sentenza: “La protezione delle vittime di violenza é la vera priorità. Assicurare e migliore i presidi di protezione delle donne, deve essere la chiave per proteggere le vittime e creare senso di fiducia nella Giustizia¨